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Monte Lastroni 2449m

08/09/2013 – Nel 2013 le Sezioni CAI di Pieve, Calalzo e Domegge hanno collaborato per organizzare insieme le attività di Alpinismo Giovanile sul territorio. L’escursione dell’8 settembre è stata inclusa nel programma annuale e pubblicizzata sin dai primi mesi dell’anno. Hanno partecipato alla gita 18 persone, tra le quali 5 ragazzi, 9 adulti e 4 accompagnatori: Nicola De Lorenzo, Rita Frescura, Giovanni Vecellio e Alberto Carboni. Il gruppo è partito a Pieve di Cadore e si è diretto a Sappada, alle sorgenti del Piave. Lasciate le auto al parcheggio che si trova ai piedi del Monte Peralba, all’imbocco del sentiero che porta al Rifugio Calvi, gli escursionisti si sono diretti verso il Monte Lastroni lungo il sentiero n° 136. Dopo un breve tratto su strada sterrata, gli escursionisti hanno proseguito lungo il sentiero n° 129 che porta al Passo del Mulo, 2356 m. Sin dall’inizio il cielo è stato coperto e di rado ha lasciato intravedere il suggestivo paesaggio circostante. Lungo il percorso gli accompagnatori hanno aiutato i ragazzi ad osservare la natura e ad imparare qualcosa di nuovo; in particolare hanno visto la velenosa amanita muscaria, interi prati fioriti di genziana asclepiade, piante carnivore come la pinguicula alpina, l’aconito napello e l’aconito giallo entrambi molto tossici, la genziana germanica in alta quota, molte salamandre nere e varie rocce scavate dai ghiacciai. Arrivato al Passo del Mulo, il gruppo è sceso per circa 100 m. ed ha proseguito lungo la traccia che incrocia il sentiero n° 138 che porta in vetta. Giunti in prossimità dell’anticima, a causa della fitta nebbia e della leggera pioggia che iniziava a rendere insicuro in percorso, gli accompagnatori hanno deciso di fermarsi per festeggiare i 150 anni del CAI: hanno acceso il fumogeno arancione e immortalato il momento con molte foto. Purtroppo il tempo non ha lasciato godere il magnifico panorama. A questo punto il gruppo infreddolito ha iniziato a scendere ed ha raggiunto i vicini Laghi d’Olbe (2156 m.). Qui i ragazzi hanno visto le mucche al pascolo, molti pesciolini nel lago ed una magnifica aquila che ha percorso innumerevoli giri a distanza ravvicinata. Se il cielo non fosse stato particolarmente minaccioso, sarebbe stato possibile recarsi al laghetto intermedio per vedere anche le libellule e i soffici eriofori tipici dei terreni paludosi e delle torbiere. Quindi, dopo una breve pausa sul lago maggiore, gli escursionisti sono scesi lungo il sentiero n° 138 ed hanno raggiunto la Baita Rododendro (1460 m.) concludendo il percorso ad anello. Nel complesso il dislivello in salita è stato di circa 750 m., mentre il dislivello in discesa di circa 1000 m.

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